lavorare come docente

Lavorare come docente supplente nelle scuole: riapertura GPS, quanto guadagna un insegnate.

Diventare insegnante è il lavoro da sogno di gran parte dei laureati Italiani. Da anni non è più sufficiente avere un ottimo cv per mirare a diventare docenti. Sono tante le persone che hanno riposto il proprio sogno nel cassetto e hanno scelto un lavoro da casa o addirittura sono diventati imprenditori fondando una nuova impresa.

 

Lavorare come docente supplente

 

A differenza del percorso per diventare docenti di ruolo, diventare supplente è estremamente più semplice.
Per supplente si intende la figura che va a sostituire per un tempo più o meno breve (dipende dalla tipologia di supplenza) un funzionario di ruolo.

Si tratta quindi di una figura molto ricercata in quanto risolve una problematica spesso ricorrente. L’orario di lavoro settimanale dipende sostanzialmente dal grado dell’istituto scolastico, ed è pari a:

 

-25 ore per la scuola d’infanzia
-24 ore per la scuola primaria
-18 ore per il resto degli istituti

 

Il carico di lavoro è estremamente sostenibile, l’unico inconveniente è la difficoltà di svolgere questo lavoro da casa. Tuttavia negli ultimi anni alcune scuole private offrono la possibilità di seguire in DaD (didattica a distanza), rendendo questa professione un lavoro online.

Lavorare come docente supplente nelle scuole è il primo step per scalare le graduatorie e passare da un lavoro part-time a un lavoro full time.

Per diventare supplente il percorso più immediato sono le GPS

 

 

Cosa sono le GPS

Spesso ci si confonde tra le varie graduatorie per i docenti: GPS, GDI GI sono solo alcuni degli acronimi utilizzati.

Chi ha esperienza nel mondo lavorativo scolastico sa che il GPS è l’acronimo di graduatorie provinciali supplenze dal decreto n. 858 del 2020 come modifica della legge 124 del 1999.
In sostanza si tratta di procedure totalmente digitalizzate volte all’assegnazione automatica delle supplenze.
Seguire questa strada permette di evitare ogni forma di colloquio, snellendo la procedura per l’ottenimento del lavoro.

Le GPS riguardano solo le supplenze annuali quindi dal 31 agosto sino al termine delle attività didattiche il 30 giugno.

Questa è la principale differenza con le GDI ossia le graduatorie d’istituto, che riguardano le supplenze brevi, ossia supplenze di qualche settimana o di pochi mesi.

Le GPS sono divise in due fasce: la prima fascia è per i docenti abilitati, la seconda è per i non abilitati. A titolo d’esempio nella scuola secondaria di primo e secondo grado posto comune sono in prima fascia:

 

  • Docenti abilitato all’insegnamento nella classe di concorso per cui chiedono l’iscrizione
  • ITP in possesso del titolo di abilitazione per la sua classe di concorso

 

Mentre in seconda fascia

 

  • Docenti senza abilitazione ma in possesso del titolo di studio per la classe di concorso per cui chiede l’iscrizione
  • ITP con titolo di studio accompagnato da:24 CFU, abilitazione in altra classe di concorso o per altro ordine di scuola, essere stato inserito nella graduatoria d’istituto nel triennio precedente.

 

Spiegato ciò, è chiaro come la riapertura delle GPS ipotizzata a inizio 2022,  aprirà le porte a tantissimi aspiranti docenti, che ora hanno la possibilità di entrare in graduatoria e alimentare il loro curriculum con esperienze annuali nella provincia da loro indicata.

L’aggiornamento riguarda sia l’anno scolastico 2022-2023 che l’anno scolastico 2023-2024. Ulteriori aggiornamenti sono previsti per gli anni successivi.

 

 

Quanto guadagna un insegnante

Lo stipendio è la motivazione principale nella scelta di un lavoro rispetto ad un altro, per un supplente annuale, con 20 ore settimanali, al primo incarico si aggira intorno ai 1300 euro netti al mese, più alta per le scuole medie e superiori.
Confrontato al monte ore settimanale, risulta chiaro perché si tratta di un lavoro estremamente ambito.

Per quanto concerne un insegnante di ruolo il discorso è leggermente diverso. Questo perché allo stipendio di base, che si aggira intorno ai 1300-1900 euro netti al mese, oltre la tredicesima e bisogna aggiungere gli straordinari e soprattutto la retribuzione aggiuntiva per la partecipazione a PON o altre tipologie di progetti. Spesso queste risultano essere entrate quasi equiparabili allo stipendio standard.